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Il Guerriero: nei Tarocchi, Rune e Astrologia



“Tu non imponi agli altri di restare. lottano al tuo fianco perché non vogliono separarsi da te, perché ti amano”. – Il Signore Degli Anelli


L’Archetipo del Guerriero si attiva in noi in generale in tutte le situazioni in cui dobbiamo imparare a difendere noi stessi e i nostri confini o proteggere qualcuno da minacce e aggressioni.


Il Guerriero richiede un forte impegno alla propria integrità, richiede autodisciplina, fermezza e senso dell'onore.

È spesso la capacità di saper dire "No".


Le antiche divinità incarnavano principalmente gli aspetti più impetuosi e veementi del guerriero, la distruzione; venerate come dei invincibili perché dotati di una forza quasi domata dalla ragione erano simboli di furia cieca che in ogni battaglia aveva il solo scopo di “lottare e basta”. Parliamo di divinità come ad esempio Belenus per i Celti, Ares/Marte per i Greci/Latini, Seth per gli Egizi o Inanna per i mesopotamici.


Col tempo l’archetipo mitico del dio della guerra si affina e si spiritualizza negli intenti, che spingeranno la persona in cui vibra quest’archetipo a lottare principalmente per cause giuste e superiori, più che per un utile solo personale, o per antagonismo, o mero desiderio di vittoria sull’altro.

In quest’archetipo infatti viene sottolineato, oltre al coraggio e all’energia fisica, anche una grande forza interiore che crede nella dignità stessa del combattere, che considera l’avversario non come un nemico da uccidere. Si fa eroico ed altruistico se c’è da intervenire per sorreggere persone innocenti ed incapaci di difendersi da sole, si fa arrendevole nel momento in cui riconosce la necessità di farsi da parte per un bene superiore.


Il sacrificio è un importante aspetto che viene integrato in questa evoluzione archetipica.

Esempi di questo archetipo incarnato nei miti e nelle storie lo ritroviamo in Ercole, nei Samurai della Via del Bushido, in Sigfrido, in Re Artù, in Aragorn del Signore degli Anelli (in foto) o nei cavalieri Jedi di Guerre Stellari.



La lama IIII - L’Imperatore dei Tarocchi racchiude simbolicamente entrambi gli aspetti del medesimo archetipo. Il giovane guerriero impavido, ma troppo reattivo che conquista con coraggio il suo “territorio” e che maturando impara con saggezza a mantenere.

Fermo e presente sul suo trono ormai padroneggia i sui stessi impulsi e pensieri bellicosi tanto quanto padroneggia il suo regno.

Come l’interno, come l’esterno. Come sopra, come sotto. Chi è in grado di domare il proprio cuore, è capace di conquistare il mondo.



In astrologia, l’archetipo della forza è simboleggiato da Marte, pianeta maschile di elemento Fuoco, domicilio dell’Ariete e dello Scorpione. Ultimo pianeta personale nonché vassallo del Sole.

E’ un corpo celeste strettamente legato all’azione, all’attacco e all’affermazione.

Simboleggia l’individuo che per raggiungere uno stadio conclusivo di completezza, comprenderà che la forza fisica non potrà avere alcun valore se non affiancata dalla forza morale, dalla capacità di lottare per i propri ideali con etica e senso del limite, senza scivolare nel fanatismo o nell’utopia.

Senza tergiversare tra azione e attesa, tra il momento della lotta e quello della resa, lasciando andare ciò che ruota esclusivamente intorno alla mera soddisfazione personale.


Quattro sono i segni zodiacali che si dividono sfaccettature fondamentali di questo archetipo:


  1. l'Ariete, l'innocente coraggio, impavido apripista, reattivo, agisce e non ha bisogno di seguire nessuno, l'inizio di ogni grande impresa.

  2. i Gemelli, guerrieri del pensiero, i primi contatti con la paure che attanagliano il cuore di chiunque vengono qua esperite per la prima volta, grazie alla scoperta della propria forza interiore, a volte anche violenta, si inizia a vincere le paure.

  3. lo Scorpione, il distruttore, la Natura spesso si rigenera distruggendo ciò che non è più necessario, è un compito difficile e giudicato erroneamente negativo, solo questo segno è in grado di avere il potere di adempiere a questa missione.

  4. il Capricorno, il sovrano, colui che ha padroneggiato l'impazienza e la furia a favore di saggezza e fermezza, tenere la presenza sul trono e avere un regno è il suo potere.

In Runologia si menziona la storia di Tyr (divinità guerriera del pantheon germanico), che per riuscire a far avvicinare a sufficienza e fermare l’enorme lupo Fenrir, gli offre il braccio da sbranare, ovvero un importante sacrificio per un guerriero.

A Tyr e al suo Aett è connessa dunque la Runa Teiwaz: archetipo del guerriero interiore che con grande coraggio e volontà imparerà a mostrare senza timore alcuno la propria vulnerabilità.

Anche il guerriero più forte e impavido ha un tallone di Achille, la volontà di accogliere la propria vulnerabilità, di esporre il fianco, è il modo per poter scendere in battaglia e, a prescindere dall’esito, non perdere mai.


E’ un archetipo che negli ultimi tempi personalmente vedo si sta rivelando sempre più attivo ed incarnato nelle donne. L’archetipo junghiano del guerriero dunque trova nell’Amazzone guerriera il suo equivalente femminile.

Dopo secoli di sudditanza al potere maschile da parte della donna, che appare sempre più consapevole della sua capacità d’azione, del suo intimo valore e ruolo fondamentale proprio in quanto donna, al di là del bisogno di vederlo riflesso o meno negli occhi di un uomo e anche al di là di uno sterile bisogno di rivalsa sul mondo maschile.

La donna sarà incline ad affrontare la vita con coraggio, senza far passare la mente attraverso valutazioni razionali e soprattutto senza uniformarsi al pensiero collettivo, per cui il femminile debba essere esclusivamente passivo e rinunciatario.



Nell'Arte della Guerra di Sun Tzu si dice che: “I guerrieri vittoriosi prima vincono e poi vanno in guerra, mentre i guerrieri sconfitti prima vanno in guerra e poi cercano di vincere”.

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